dagli Statuti


Capitolo I

“Fondazione - Regola”


Articolo II - L'Ordine è posto sotto l'invocazione di San Giorgio Gran Martire di Cappadocia, ed è dedicato anche a Santo Stefano protettore dell'Antico Impero Romano Bizantino e dello Stato Serbo detto Angelico poiché fondato sull'apparizione degli Angeli, venera particolarmente la gerarchia delle milizie celesti e specialmente l'Arcangelo San Michele. Fu anche denominato Nemantino o Nemagnico in ossequio alla Dinastia nazionale di Serbia. Ed ha portato ugualmente nei secoli la qualifica di Milizia Aurata poiché dorata era la cordelleria dei suoi Cavalieri. Ed ha per Patrona la sublime Sant'Elena, madre dell'Augusto Fondatore.

Articolo III - L'Ordine milita sotto la disciplina spirituale della Regola di San Basilio Vescovo di Cesarea, Padre confessore e Dottore della Chiesa, Legislatore delle istituzioni monastiche dell'Oriente che si compongono nei seguenti paragrafi e testualmente enunciano: "De regula Basilii sanctissimae vitae episcopi Caesareae".
o In primis devote recordari per singulos dies Passionem Domini Nostri Jesu Christi qui liberavit nos per effusionem sanguinis sui a lapsu primi parentis, et propterea a sexta feria ieiunare.
o Pro Fide christiana et nostro Romano Imperio pugnare.
o Ecclesiam Dei et e ius a Tyramnis grassatoribus liberare.
o Arma contra inimicos Dei, Ecclesiae, et Imperii Romani solummodo exercere et tractare.
o Obbrobria Christi memorari, et ideò iniurias patienter ferre, et modestè vivere.
o Crucem portare in signum et vexillum Christi.
o Viduas, Pupillos, Orphanos, et miserabiles personas in ipsorum necessitatibus tueri et subvenire.
o Oboedire superioribus necque vagari.
o Caste vivere, una contentus uxore.

Articolo IV - L'Ordine, riconosciuto nei secoli dalla Santa Sede con Motu Proprio di Callisto III, Paolo III, Giulio III, Urbano VIII, Innocenzo XII e Clemente XI, per la sua natura e le sue finalità strettamente religiose e assistenziali è estraneo a qualsiasi movimento o manifestazione che possa rivestire un carattere politico.

Capitolo II

“Finalità - Governo”

Articolo I - L’Ordine si impone di attuare con moderni intendimenti lo spirito e gli ideali della cavalleria con le armi della fede, della carità e dell’apostolato. Per tali motivi:
o Promuove fra i suoi membri la pratica nella vita cristiana secondo i comandamenti di Dio e i precetti della Chiesa (cfr. Luca I, 6).
o Si pone al sevizio dell’unità cristiana e si adopera secondo i suoi mezzi all’unione di tutti i Cristiani nell’unico ovile del Cristo, come realizzazione di una volontà divina chiaramente espressa (cfr. Giovanni XVII, 21-23).
o Sostiene opere di assistenza a pro dei derelitti della società umana ricordando che il Cristo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto (cfr. Luca, IX, 9-10).
o Lotta contro tutte le forme di oppressione della libertà e della dignità umana e prende a cuore la difesa delle minoranze dileggiate, come risposta cristiana alle sofferenze di coloro che non hanno mezzi per lottare e resistere (cfr. Luca VI, 22).
o Partecipa con le proprie rappresentanze alle principale solennità religiose nazionali e internazionali quale affermazione pubblica di fede e di pietà (cfr. I Tim. II, 2).
o Perpetua nei suoi scritti, nei suoi studi e nelle sue ricerche la dottrina dell’unità della civiltà cristiana dell’antico impero romano bizantino (cfr. Marco XII, 17).

Articolo II - L’Ordine è una Istituzione Nobiliare ed Equestre a carattere internazionale e si prefigge obiettivi culturali, religiosi, filantropici e umanitari. Non persegue finalità di lucro e continua la sua storica missione non più sui campi di battaglia, ma promovendo la pace, la beneficenza, la diffusione della religione cristiana.

Articolo III - Le sue finalità sono perseguite a mezzo delle preghiere individuali e collettive e a mezzo delle iniziative e decisioni emanate dagli organi centrali ed attuate dagli organi periferici competenti.

Articolo IV - L’Ordine è retto dal Sovrano Gran Maestro e si articola in Capitoli a livello nazionale e regionale. Il Sovrano Gran Maestro si avvale del parere consultivo del Consiglio Generale dell’Ordine nelle questioni di maggiore rilevanza. L’Ordine non ha nulla in comune con altre associazioni a carattere cavalleresco e/o di similare denominazione.